La fobia è una paura marcata e persistente che non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti.
La persona che ne soffre riconosce che tale paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità dell’oggetto temuto. Mette in atto un sistematico evitamento della situazione stimolo temuta sopportando il relativo grado di disadattamento che il comportamento messo in atto comporta.
Così chi soffre di questa nevrosi è sopraffatto dal terrore all’idea di venire a contatto con un ragno o una lucertola, o di fronte alla prospettiva di compiere un’azione che lascia indifferenti la maggior parte delle persone, come per es. prendere la metropolitana o uscire a fare compere in un affollato centro commerciale. Le persone che soffrono di fobie si rendono perfettamente conto dell’irrazionalità di certe reazioni emotive, ma non possono controllarle. L’ansia da fobia, o “fobica”, si manifesta anche con fastidiosi sintomi fisiologici come tachicardia, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza e fuga da ciò che determina queste reazioni fisiologiche.
La tendenza ad evitare tutte le situazioni o condizioni che possono essere associate alla paura, sebbene riduca sul momento gli effetti della paura, non fa che alimentare ogni comportamento di evitamento poichè conferma la pericolosità della situazione evitata e prepara l’evitamento successivo. Tale spirale di progressivi evitamenti produce l’incremento, non solo della sfiducia nelle proprie risorse, ma anche della reazione fobica della persona che resta sempre più intrappolata nel suo comportamento problema.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale porta il paziente fobico ad interrompere gradatamente questa sequenza comportamentale che si autoalimenta e a mettere in atto dei comportamenti alternativi che consentano il controllo sulle paure ma non rendano il paziente vittima delle modalità di gestione della paura stessa.